Friday, June 10, 2011

Stevie Nicks "Per sempre gipsy queen come nei '70" Dai Fleetwood mac a solista Ora esce "In Your Dreams"

LOS ANGELES
MARINELLA VENEGONI
La Stampa 10/6/11

«Sarò per sempre gipsy queen!» giura con un pizzico di follia nella voce Stevie Nicks al telefono, a precisa domanda. Si crede per forza, a questa artista di 62 anni che ha conservato un volto di bambola inquieta e non sembra neanche troppo rifatta. Nicks è rimasta forse l'ultima e tuttora frizzante, originale icona di quei '70 smodati, per la sua vita vissuta infischiandosene delle regole, senza mariti, senza figli e con tante droghe, con un miliardo di amanti dei quali ancora si favoleggia nei salotti più ammuffitelli del musicbusiness.

Con una doppia vita anche artistica, con i Fleetwood Mac e da sola. Ora, l'anno successivo a un trionfale tour con i Fleet, e a dieci dall'ultimo lavoro solista, è uscito «In Your Dreams», album scritto da lei e in gran parte anche dall'ex Eurythmics Dave Stewart: musica spesso avvolgente, romantica e tosta come lei è; e solo qualche volta sporcata dal vizio di Stewart per certi '80 duri da digerire.


Giura che voleva riprovarci prima: «Ero decisa, nel 2005, ma mi spiegarono che il music business era in cattivo stato, e sarebbe stata per me una frustrazione esagerata non vendere. Così ho fatto altro, e l'anno scorso alla fine del tour in Australia ho scritto "Moonlight (sogno del vampiro)" e da lì ho deciso di cominciare». La canzone è ispirata al secondo episodio della serie Twilight: cose da adolescenti, lei si sente tale? «Scrivevo e pensavo a "New Moon". Sono giovane nella mente, un'adolescente è vero. Dico a tutti: non guardare fuori, si può stare giovane nel cuore, e non diventerai mai vecchio».

Lei legge molto, visto che c'è anche una canzone ispirata da Edgar Allan Poe? «In realtà ho scritto "Annabel Lee" con la chitarra quando avevo 17 anni, a scuola era obbligatorio leggere Poe. L'ho messa nel cassetto e l'ho lasciata lì fino al '96, quando ne ho fatto un demo». Questo disco ha altre freschezze oggettive, come «Secret Love», anch'essa scritta nel '75-'76 e mai tirata fuori: «L'avevo detto alla mamma, però, ma non l'ho mai suonata neanche ai Fleetwood. Perché raccontare storie sbagliate, che coinvolgono gente sposata e con bambini?». La specialità di casa Nicks erano infatti queste sfilze di amanti musicisti, storie fulminee dalle quali entrava e usciva. Lei spiega con semplicità: «Allora l'amore era dappertutto, nell'aria. Tutto era naturale».

Ha scritto anche una struggente «Italian Summer» che racconta divertita: «L'anno scorso in una pausa del tour, sono andata a Positano con due amiche, in un posto dove dovevo fare 600 scalini 4 volte al giorno in mezzo a spaventose immagini sacre. Così, siamo scappate a Ravello, e un pomeriggio c'è stato il più terrificante temporale che io abbia mai visto: sono andata alla finestra e ho scritto il testo. Poi l'ho anche messo in una busta e l'ho mandato per posta al proprietario dell'hotel. Aspetto un regista italiano bravo che ci faccia un film». Intanto, sogna di cantare alla tv italiana (contenta lei).

2 comments:

Anonymous said...

I love this! It's great to see something from my homeland :)

Anonymous said...

As a native of Italy, teacher of Italian and number one Fleetwood Mac and Stevie Nicks fan, this article is music to my ears. Ci sara' un concerto in Italia nel futuro???

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